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Angolo delle illustrazioni di Laura Raveggi e Angela Sbandelli Ohibò!!!!
1. Agenzia: sì o no?

è una domanda che quasi tutti gli illustratori ad un certo punto della propria carriera si pongono, ma in effetti che cos'è un'agenzia e a cosa serve?
L'agenzia è, o dovrebbe essere, un supporto alla carriera dell'artista: l'agente è un mediatore tra il disegnatore e l'editore, promuove il lavoro dell'illustratore attraverso web, fiere ecc. e lo aiuta a migliorare il proprio portfolio in base alle sue conoscenze del mecato.

Poco più di un anno fa, per una serie di ragioni più o meno personali, ho capito di avere bisogno di un agente. Quello che mi aspettavo di ottenere era un aiuto concreto nel definire quali aspetti del mio lavoro sviluppare, una maggiore visibilità soprattutto all'estero, una tutela contro i perditempo/truffatori con i quali mi ritrovo ad avere a che fare troppo spesso e infine, ovviamente, di lavorare di più.
Da una ricerca su google e dai consigli di alcuni amici illustratori sul forum illustrarte ho stilato una lunga lista di agenzie e mi sono presa un po' di tempo per esaminarle. Molte non riportano sul sito i termini dell'accordo, cioè per esempio, non indicano qual'è la loro percentuale sulla commissione, se vogliono l'esclusiva, se puoi continuare a promuovere il tuo lavoro per conto tuo... Da questo punto di vista inizialmente è un salto nel buio.
Il primo passo tuttavia è verificare l'affinità dei propri lavori con quelli degli artisti rappresentati. Sembra un compito semplice ma non lo è: ci possono essere delle somiglianze nel disegno ma notevoli differenze nella coloritura e viceversa, altre volte l'agenzia promuove lavori talmente diversi tra loro che è difficile capire se il tuo operato potrebbe rientrarci o meno.
Comunque dopo qualche giorno di ripensamenti e tentennamenti ho estrapolato dalla lista una quindicina di nomi di agenzie "papabili" ed ho iniziato a contattarle partendo da quelle che mi piacevano di più per poi scendere man mano verso quelle che mi convincevano meno.
La maggior parte non mi ha riposto, un paio non mi hanno ritenuta adatta al loro mercato e altre mi hanno chiesto di ricontattarle più avanti perchè momentaneamente al completo.
Forse a questo punto avrei dovuto chiedere consigli a questi ultimi e prendere un po' di tempo per migliorare il mio portfolio.
Invece ho provato con l'ultima agenzia che mi ero tenuta da parte: la Advocate-art. Non l'avevo contattata subito perchè avrei preferito una struttura più piccola che potesse seguirmi più attentamente, ma d'altro canto è una società molto attiva, sempre presente con grandi stand in ogni fiera. Così poco prima di partire per la fiera del libro di Francoforte del 2010 ho mandato un'email con alcuni dei miei lavori chiedendo, se interessati un appuntamento in fiera.
Non ho ricevuto subito una risposta e non ho avuto modo di incontrarli a Francoforte, ma quando sono tornata ho trovato il contratto che aspettava solo d'essere firmato. L'accordo prevedeva un periodo di 6 mesi di prova, al quale sarebbe seguito un tacito rinnovo salvo diversa comunicazione. L'agenzia non chiedeva alcun compenso mensile ma sono una percentuale (piuttosto alta) sul lavoro che mi avrebbero procurato, potevo continuare a promuovere il mio lavoro per conto mio senza alcun obbligo verso di loro qualora mi fossi procurata del lavoro da sola (menomale!) e voleva l'esclusiva, cioè non avrei potuto farmi rappresentare da altri agenti fintanto che fossi rimasta con loro.

0 Comments on Agenzia: sì o no? as of 1/1/1900
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